giovedì 18 aprile 2024

(Polaroid XXIV): Alessandra Tombini


Polaroid: istantanee di poesia è una rubrica a cura di Luca Pizzolitto
Foto in copertina di Luca Pizzolitto


Tutto è riemerso / le ombre sparite, tu sei qui con me


Poesie da Stanotte ti ho sognato (Raffaelli, 2023)


A ritroso nel tempo
i piani si intersecano.
Sono a un passo da te
da me.

Non scappare.
Sono qui per restare.
Ho un’intera vita
conservata per te.

*

Con voi
assenza senza mancanza uguale niente.
Questo sono stata per tutto il tempo che ho
aspettato:
un vuoto in attesa di essermi sbagliata.

Ma io ti ho amata per due, mamma
per riempire quel vuoto abominevole
per cancellare la tua colpa col perdono
della mia carne bambina
per non vederti piangere.

*

Il ricordo di noi
ha il profumo dell’erba appena tagliata
e della terra dopo la pioggia.
Ha il colore delle more e il rumore del fiume
che scorreva rapido dietro le nostre case.
La nostra amicizia
un fiore di campo spuntato senza cura.

L’infanzia ci attraversava come linfa pura
privilegio dell’età.
L’affinità ci rendeva compagne
l’affetto incolto come i nostri anni
levigava screzi e diversità.

Amica lontana
sottrattami insieme alla vita che mi apparteneva
mai dimenticata.

*

È nata prima di me la solitudine
mi ha preceduto ovunque andassi
la trovavo ad aspettarmi
e fingevo di non conoscerla.

Sei arrivata come un angelo nella mia vita
mi hai raccolto affamata e assetata
idratato a gocce di ascolto e di presenza.
Mi hai nutrito a briciole di benevolenza
che sole il mio stomaco rattrappito riusciva a
digerire.
Mi hai insegnato a piangere
e a non scappare quando mi consolavi.

Dilania come una bomba l’abbraccio
che vuole convincerti che sei giusta.
Tu lo hai fatto senza sfiorarmi.

*

Tutto è riemerso
le ombre sparite, tu qui con me.

Restiamo in silenzio ora
a liberare chi non c’è più
e a celebrare l’immortalità di chi
perso, si è ritrovato.






Alessandra Tombini è nata a Popoli il 09/09/1969. Vive a Pesaro dal 1980 dove si è trasferita per frequentare il Conservatorio di musica “G. Rossini”. Si è laureata all'Università di Bologna in Lettere classiche con una tesi in Letteratura cristiana antica. Ha lavorato come copywriter nel settore della comunicazione. Ha già pubblicato il libro “Bava di lumaca” Libroitaliano 1999 e la “Figlia di Elios” Raffaelli Editore, Rimini 2022 con una nota di Lella De Marchi, “Stanotte ti ho sognato” Raffaelli Editore Rimini 2023 con una nota di Daniele Mencarelli. Attualmennte insegna discipline letterarie nel liceo artistico della sua città.

martedì 16 aprile 2024

Elena Miglioli: Gli alberi lo sanno

 





















A cura di Annalisa Ciampalini


Di seguito possiamo leggere un piccolo estratto dalla prefazione e alcune poesie da Gli alberi lo sanno (peQuod, 2024) di Elena Miglioli


Dalla prefazione di Marco Molinari

“Con questa sua nuova raccolta, Elena Miglioli stringe sempre più il patto che ha siglato tanti anni fa con la natura. Un rapporto di reciproco scambio nato quando era ancora bambina, coltivato negli anni come una promessa che non potrà mai essere disattesa, che ha trovato il suo naturale modo di manifestarsi nella poesia. Naturale perché Elena Miglioli pone se stessa nei versi, uno specchio che non riflette ma le chiede di entrare in un mondo che assomiglia al suo vissuto pur essendo diverso, che cancella il superfluo lasciando intatto solo quello che è filtrato dalla memoria, dal sogno, dalla grazia.”

 

 

 

Se imbocchi il sentiero

che scuce gli orli ai prati

ti aspetta un’asola di sole

a scaldare le gambe nude

corri incontro alle farfalle

la tua nuvola al guinzaglio

un diluvio di terra e cielo

fili d’erba papaveri Pleiadi

chiedi asilo a un soffio di luna

senza scarpe non fai rumore

sali su: le torni in grembo.

*

 

Filtra in sogno una luce

nella stanza disadorna

dice che ci attende

un tempo che dura

basterà quel tanto

per riprendere sonno

sporgere di poco il capo

ricadere giù nella vita:

quella vera è in disparte

insiste a tratti verso sera

dai lampioni in briciole

Perseidi di strada sparpagliate

per noi eternità mancate.

*

 

Con le foglie arrossite

può commuoversi solo – a novembre –

chi ha sentito il fruscio della Terra

che si rotola sempre più piano

quando noi ci  guardiamo.

*

 

Si aspetta la pioggia si aspetta

così un amore che non passa

è sfuggito all’appuntamento

Alle finestre sventolano veli

scende sulle bocche assonnate

anche l’ultima sillaba sospesa

fra andare e restare solo un soffio.


 

Elena Miglioli ha pubblicato i libri Ho la parola sulla porta di casa (poesie, 2021), Non sono briciole (racconti, 2021), Spengo la sera a soffi (poesie, 2018, preceduta dall’omonima plaquette nel 2016), Rimango qui ancora un po’: storie di vita e segreti di longevità (saggistica, 2015, coautore Renato Bottura), La notte può attendere: lettere e storie di speranza nelle stanze della malattia terminale (saggistica, 2013). Giornalista, vive e lavora a Mantova come responsabile ufficio stampa e comunicazione dell’Azienda socio sanitaria territoriale. È fra gli organizzatori del Mantova poesia-Festival internazionale Virgilio. Del 2024 è la raccolta  Gli alberi lo sanno, pubblicata da peQuod.


Le tre margherite di Matteo Pasqualone a Cesenatico 7 maggio 2024

Matteo Pasqualone presenta 
nella sua Cesenatico 
la sua ultima intensa opera
vincitrice del concorso Narrapoetando 2024
presso il Museo della Marineria ore 21:00
con letture di Eddi Bisulli e Paola Pasolini







sabato 13 aprile 2024

Lorenzo Spurio su "Rebus Banksy. L'uomo dall'arte ribelle" di Andrea Del Monte

 È uscito il 6 dicembre scorso in tutte le librerie, per i tipi della romana Ensemble, Rebus Banksy, il nuovo libro-disco di Andrea Del Monte che porta quale sottotitolo L’uomo dall’arte ribelle.

Non si tratta solo di un libro dedicato al grande artista e writer britannico ma anche un libro di poesie, racconti e di musica. Nominare Banksy – si legge nel comunicato di lancio dell’opera – significa solitamente catturare immediatamente l’attenzione mediatica anche se l’interesse sociale spesso si limita solo a cercare d’individuarne l’identità. Del Monte ha avuto modo di osservare: «Per me, l’identità di Banksy può restare un rebus. A me interessa la sua arte». Ed è tale l’obiettivo del libro-disco: andare al di là del nome per approfondire, attraverso alcune delle massime forme d’arte, tutti i significati che le opere del celebre e al contempo misterioso writer possono offrire. Emozioni, sentimenti, riflessioni, note e quant’altro.

Per realizzare l’opera Andrea Del Monte si è avvalso della collaborazione di Jacopo Colabattista, che ha ridisegnato dieci opere di Banksy, degli scrittori e poeti Vivian Lamarque, Antonio Veneziani, Renzo Paris, Elisabetta Bucciarelli, Geraldina Colotti, Susanna Schimperna, Giorgio Ghiotti, Gino Scartaghiande, Fernando Acitelli, Antonio Pennacchi, Antonio Rezza, Flavia Mastrella, Angelo Mastrandrea, Alessandro Moscè, Claudio Finelli, Marcello Loprencipe, Diego Zandel, Helena Velena e Ugo Magnanti.

Tra le opere di Banksy selezionate e qui riprodotte figurano “Il lanciatore di fiori” (“The Flower Thrower”, opera in stencil nero apparsa nel 1999 su un muro di Beit Sahour in Palestina) in cui in una diapositiva di un’ipotetica intifada al posto delle pietre vengono lanciati fiori a trasmettere un’idea di negazione della guerra nella quale la collettività dovrebbe impegnarsi; “La madonna con la pistola” (apparso come murales nei pressi di Piazza Gerolomini a Napoli) con un chiaro intento di denuncia del fenomeno malavitoso camorrista; “Bambino migrante” (“Migrant child”) opera apparsa nel 2019 su un muro di una casa lambita dall’acqua del Canale a Venezia nel sestiere Dorsoduro, in cui il tema è l’immigrazione che concerne il mondo dell’infanzia: il bambino tiene in mano un razzo di segnalazione dal quale diparte una conformazione fumosa in un acceso color fucsia ad intendere un SOS lanciato. Il critico Vittorio Sgarbi all’epoca sostenne che era necessario un intervento protettivo per tutelare l’opera, esposta alle intemperie e all’umidità vista la prossimità dell’acqua del Canale che arriva a coprire addirittura i piedi del ragazzino ritratto.

Tra le altre opere di Banksy proposte figurano “Il calciatore rivoluzionario” pensata per riferirsi all’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), un movimento nato in Messico in sostegno delle popolazioni indios contro il capitalismo rappresentato dal Subcomandante Marcos; “Babbo Natale” apparso su un muro di Birmingham dove, a un vero clochard che dorme steso su una panchina, il misterioso artista ha pitturato sul muro le linee che collegano alle renne (la panchina sarebbe dunque la slitta). Il canonico ridanciano Santa Claus è trasformato da Banksy in clochard, povero derelitto che vive alle intemperie della vita, per sottolineare il tema della marginalità delle periferie, della vulnerabilità e della povertà sociale.



Si continua con “Evoluzione umana in codice a barre” (o “Evoluzione della scimmia a codice a barre”) in cui nella poesia collegata, a firma dello stesso Andrea Del Monte, leggiamo “Sono una persona, non sono un codice a barre, / sono una persona, non sono uguale alle altre”. Fanno capolino il tema dell’alienazione e della mancanza d’identità che in questa società contemporanea purtroppo spopolano e che lasciano il posto alla generalizzazione e al bieco relativismo. Con l’opera banksyana “Bambini sulle armi” (“Kids on guns”) ritorna il tema della violenza, della guerra, riferito all’inerme mondo dei bambini: qui due ragazzi sono ritratti vicini sulla sommità di un cumulo di armi d’artiglieria. Il tutto ha – come capita quasi sempre – una colorazione nera mentre il palloncino che reggono e che si eleva verso l’alto (a differenza delle armi, in basso) è di colore rosso e ha una forma di cuore. Associata a quest’opera è una cantilenesca poesia di Vivian Lamarque – poetessa da sempre particolarmente legata al mondo dei minori – intitolata “Filastrocca in disarmo” che recita: “C’era una guerra così intelligente / che solo lei si capiva / gli altri non capivano niente, / gli altri non capivano niente”. E poi, verso la chiusa: “Morivano tutti anche i bambini / […] // Ma più di tutti moriva il mare / vedendo i bambini morire di mare”.

C’è poi la curiosa “Banconota Lady Diana / Di-Faced Turner” che ritrae una fantasiosa banconota con l’immagine della Principessa dei Cuori e, al posto di Bank of England, Banksy of England. Si tratta, come avviene nella maggior parte dei casi, di una provocazione. L’artista vuol forse riferirsi allo stigma della donna per l’allontanamento dalla Real Casa e al clima d’odio fomentato da certa stampa, alla sua vulnerabilità di donna e alla solitudine del suo ultimo periodo prima del tragico incidente nella Capitale francese. Nella poesia di Susanna Schimperna dedicata alla Principessa si legge: “Lei era troppo dolce / guardava intimidita sempre da un’altra parte”.

Tra le ultime opere proposte in questo volume grafico, poetico, narrativo e musicale ci sono “Il bacio dei poliziotti” (“Kissing Coppers”) e “La bambina con il palloncino” (“Balloon girl”) quest’ultima accompagnata, in chiave poetica, da un testo di Elisabetta Bucciarelli.

Rebus Banksy, che è un’opera polifonica e multimediale, contiene anche quattro interviste ad altrettanti esponenti del mondo artistico in tutte le sue declinazioni: Vittorio Sgarbi, Vauro Senesi, Sabina De Gregori (autrice del primo libro, nel nostro Paese, dedicato al geniale artista di strada, Banksy, il terrorista dell’arte, opera del 2010) e Giuseppe Pollicelli. Il medesimo format d’intervista è proposto per i quattro esponenti intervistati. Diverse sono le considerazioni attorno alle potenzialità della street art di Banksy, a fornire uno scenario completo e variegato, motivo di riflessione.

Mediante il codice QR che figura nel colophon del libro è possibile ascoltare le dieci canzoni che l’Autore ha prodotto in collaborazione con artisti di fama mondiale tra i quali John Jackson (storico chitarrista di Bob Dylan), Fernando Saunders (produttore e bassista di Lou Reed) ed Ezio Bonicelli (violinista e chitarrista di Giovanni L. Ferretti e dei CCCP).

Andrea Del Monte è chitarrista, cantautore e compositore. Ha partecipato allo storico festival “Il Cantagiro” dell’edizione 2007, risultando vincitore del premio della critica. Si è più volte esibito a Casa Sanremo e nel Sanremo Off e in alcune tappe di Radio Italia. Al suo primo EP hanno collaborato John Jackson e il musicista ed etnomusicologo Ambrogio Sparagna. Ha pubblicato il libro Brigantesse, storie d’amore e di fucile (Ponte Sisto, Roma, 2019) il cui disco allegato si apre con l’intervento di Sabrina Ferilli e il libro-disco Puzzle Pasolini (Ensemble, Roma, 2022) con il quale ha ricevuto in Campidoglio i premi “Microfono d’oro”, “Antenna d’oro per la TIVVU” e il “Sette Colli”. A Lanuvio l’opera è stata premiata con il premio speciale “Croffi – Castelli Romani Film Festival”.

 LORENZO SPURIO


Matera, 08/0/2024

 

 

 

 

venerdì 12 aprile 2024

(Polaroid XXIII): Luigi Carotenuto


Polaroid: istantanee di poesia è una rubrica a cura di Luca Pizzolitto
Foto in copertina di Luca Pizzolitto


Da farsi fiori (Gattomerlino, 2023)


memento mori

è indizio e faro

dunque acconsenti

al riparo tra le dita

all’amore di un momento

proteggo le tue costole

custodisco il sacro

*

infiniti mondi come dirti

di mondi infiniti e spazi puntini

non vedi che sul foglio c’è sempre 

un tratto bianco sospeso

non si allontana dal centro

*

lo spettro dei colori

tavolozza dei tuoi sguardi

ti aspetto dove muto

è il divenire

dove tace l’apparente

riposa la bellezza

*

il signore delle girandole

sulla bici arrugginita

sorrideva bruciante

la pelle d’ambra.

Di volantini 

faceva fiori..

*

mentre morivi leggevo Epicuro

volevo starmene al caldo

rannicchiato al riparo

delle sue lettere

la cadenza perfetta 

dei tuoi occhi

era già presente 

nella gioia distante

di un altro mondo

*

la sera si apre,

si tiene nel tuo sguardo,

un assolo appena accennato,

il resto si perde nel tintinnare

di pioggia e petali



Luigi Carotento: educatore, frequenta un corso di pedagogia curativa a indirizzo antroposofico. Tra le sue pubblicazioni recenti: farsi fiori, gattomerlino, Roma, 2023. Krankenhaus, gattomerlino, Roma, 2020. In Francia: Krankenhaus suivi de Carnet hollandais et autres inédits, Éditions du Cygne, Parigi, 2021, cura e traduzione francese di Irène Dubœuf. Ha contribuito al Dizionario critico della poesia italiana (AA. VV. a cura di Mario Fresa), SEF, Firenze, 2021, curando i saggi dedicati a Jolanda Insana e Giovanni Testori. Figura nell’antologia di poeti siciliani tradotti in lingua inglese, a cura di Ana Ilievska e Pietro Russo, Contemporary Sicilian Poetry. A multilingual Anthology. Italica press, Stati Uniti, 2023. Suoi testi sono apparsi su riviste italiane e straniere, tradotti in francese, inglese, spagnolo, serbo. Dal 2010 collabora con l’EstroVerso di Grazia Calanna (www.lestroverso.it). Compositore, ha scritto brani strumentali, canzoni pop, canzoni per l’infanzia, in gran parte inediti. Cura la rubrica Particelle sonore sulla rivista Niederngasse di Paola Silvia Dolci (niederngasse.it), dove tenta vestizioni di suoni sui testi e le voci degli autori scelti.









mercoledì 10 aprile 2024

“La vita / è fuori tempo.”: Il corpo libero di Doris.


recensione di AR



Il distico che intitola questa recensione è tratto dalla poesia In paese (p. 39) e offre una interessante chiave “musicale” per entrare in questi esercizi
Marina Maggi nella sua bella e perspicua Prefazione (p. 12) osserva che “la poesia prova a costruire fragili tradimenti, immagini sublimate contro gli specchi, (…) [Doris] segue le tracce di una visione fuggita, scivola sulla pagina come una lucertola”. Una precisa istantanea di questa raccolta che si apre con la sezionei “IERI. Come le rondini al cielo” dove Bellomusto si confessa dicendoci: “La luna / mi basta dimezzata.” (La perifrastica attiva, p. 15); “si vive di ciò che resta / dopo tutto l’oblio.” (Il resto, p. 21); “Mio figlio / non è / mio. / Devo scriverlo per ricordarlo / al mio cuore / avido.” (Come le rondini al cielo, p. 35); “Goccia d’acqua / stesa al vento / aspetto che il sole / mi asciughi.” (Giorni così, p. 36).
La sezione successiva – “OGGI. Come lucertola al sole” – ci immerge nella quotidianità poetica ed esistenziale della poetessa: “Se mi cercate, / sono nascosta / fra le lettere del mio nome.” (L’ora delle cose impossibili, p. 48); “Sono l’ago e il filo dei miei giorni” (Le parole, p. 51); “ho imparato a pregare / ogni muta creatura” (Al vento di maestrale, p. 54); “Guardo la terra da qui / e so di non esistere.” (Astolfo sulla luna, p. 57); “Stasera sto / seduta sulle cose di sempre / come sta il corvo / appeso al ramo.” (Un brindisi, p. 59).
Se la vita a volte ci sembra ”solo una rete / intrecciata a ruggine e cielo” (Dal mio giardino, p. 64), o “la sottrazione di tutto il tempo futuro / che la mia età non sa contenere.” (Nostalgia del presente, p. 66); se “L’amore quando è stanco / mangia il tempo, / sbriciola le ore in minuti / e li divora ingordo / arreso al morso amaro / della fretta.” (Cosa fa l’amore quando è stanco?, p. 76, notare i due splendidi endecasillabi spezzati che aprono e chiudono la citazione)… immergerci nei versi di Doris ci aiuta a calibrare i giorni con un cuore che “… non conosce / il suo nome / né il mio. / Arreso al mio sangue / altro non vuole / che una carezza.” (Cuore, p. 101).
I poeti come Doris sanno trovare la bellezza nascosta nelle crepe insondabili nelle domande senza risposta e sanno rianimare i nostri cuori quando sconvolti e disperati si trasformano in “un chiodo nel petto” (ivi).







lunedì 8 aprile 2024

“La grazia dell'ombra” di Daniele Donegà a cura di Vincenzo Capodiferro

recensione di Vincenzo Capodiferro
pubblicata su Insubria Critica




“Un’ombra luminosa che si produce a volte in poesia” di Daniele Donegà

La grazia dell’ombra. Poesie per Alda Merini è una silloge di poesie di Daniele Donegà, pubblicata da Fara, Rimini, 2023. Daniele Donegà, presbitero della diocesi di Adria-Rovigo, scrive poesie fin da giovane età. Laureato in filosofia all’Università di Bologna, ha pubblicato diverse sillogi. Come scrive Alessandro Zaccuri nella prefazione: «Alda Merini scrive… e Donegà risponde… Un gioco di ombre e di luci, ancora una volta. Il risultato è quell’ombra luminosa che si produce a volte in poesia e alla quale diamo il nome di aura: qualcosa di impalpabile e necessario, come ogni domanda che implori di essere ascoltata». La poesia è domanda, è problema. Spesso pone interrogativi esistenziali, senza risposta. Almeno questa è stata l’esperienza poetica di Alda Merini. La poesia è riflesso di vita. Quando gettiamo un sasso in uno specchio d’acqua si producono delle onde. Le onde producono necessariamente increspature di luci ed ombre. Questa è la vita. Se tutto fosse buio o tutto fosse luce intensa noi non vedremmo d'altronde proprio niente. Noi stessi, come sottolinea don Daniele produciamo necessariamente ombra, le nostre stesse esistenze, come diceva Kierkegaard, sono peccato.

Bevi inebriata di stranezza
nel giorno incantato,
nella piazza che ti vede
gioiosa sposa in festa…


Bellissima questa visione di Alda come sposa, sposa di Poesia. È la celebrazione del nunc est bibendum di Orazio e di Alceo. La poesia è mistica unione con l’Assoluto, è voce dell’infinito, vibrata e ascoltata. Epitteto diceva: Dio ci ha dato due orecchie ed una bocca proprio per ascoltare il doppio e parlare la metà.

… per poi sposare le tenebre
ed accendere il fuoco dell’amore.


La poesia è mistero, tenebra, “notte oscura”, per usare un termine caro a san Giovanni della Croce. La poesia sorge dall’oscurità come seme, dal silenzio esiziale cosmico. Dio in questo senso è il primo poeta, il primo creatore. Poesia è dono creativo trasfuso agli umani.

Ti voglio bene
per tutto il male
che mi hai fatto
nei giardini della giovinezza.


Mirabile sintesi della vita di Alda Merini! L’amore ha il potere alchemico di trasmutare gli elementi non solo fisici, ma anche spirituali, così trasmuta, in misteriose “Nozze di Cana”, piombo in oro, male in bene:

Attendo anch’io insieme a te
che il pianto
si cambi in speranza…



Solo l’amore può tutto questo, quel “ch’Amor non venga sempre ragionando con meco” del “Solo e pensoso” poeta:

Dell’amore che infonde
di sorpresa e di silenzio
vuole farci uscire
ai nostri nascondigli
e ci porta sul carro di sole.


L’amore ci porta sul carro di sole, nel viaggio mistico verso l’infinito e verso l’Aldilà, l’altro mondo, simboleggiato dall’Occidente. La vita è cammin verso l’ombra, verso la foscoliana sera, la morte, il più grande mistero di tutti i tempi, che ha ispirato da sempre l’arte e la cultura. Quest’ombra è grazia, come dice don Daniele. Questo viaggio è al limite della follia: fece rinsavire Parmenide. Fece impazzire Dedalo e Icaro. Non tutti sono pronti e la “Ibris” attenta al cammino della verità, l’aletheia, l’uscir fuori dal nascondiglio, dal Lete, fiume dell’oblio.

Dio è il tuo vero sposo…

Ogni poeta vero, ogni artista, ogni scienziato è sposo di Dio, ispirato da lui. Questo è il vero senso di questa silloge autentica e seria, che tenta di dare delle risposte veramente attente e riflessive sull’esperienza poetica di una grande poetessa dei tempi nostri, Alda Merini.